Io da piccolo tifavo Achille. Bullo, stronzo e arrogante. Pezzo di merda che ha ammazzato prima il padre e poi i fratelli di Andromaca e alla fine s’è fatto un giro in cocchio col cadavere di Ettore. Poi per fortuna ho letto l’Odissea. Il figlio di Laerte era sicuro una bilancia come me. O come Berlusconi. È sempre una questione di prospettiva.
4 gennaio 2008
27 dicembre 2007
and the winner is...
Non v'è dubbio, il film di questo natale è Come d'incanto. Non è un vero e proprio musical, gioca sapiente col genere, mi spolvera un po' il cuore dai veli del cinismo e soprattutto c'ho voglia di miusica e di ballare. Fossi intonato canterei pure. Soprattutto arrivo finalmente a capire che nell'immaginario collettivo della nuova generazione la principessa delle favole rimarrà più o meno simile; invece per descivere certe acrobazie aeree diranno "anvedi che fatina!". L'unico dubbio di queste feste: ma una vegana convinta ingoia?
21 dicembre 2007
De Saussure va un casino quest'anno
Perché uno sta lì che ne vorrebbe di più di giornali populisti, quelli stile Feltri che mordono un po' tutti con titoloni cubitali e maniacali. Che ti dicono al parlamentare non far sapere quant'è buona la coca con le pere, e poi vanno a chiedere alla moglie come ci si sente ad essere cornuta ed ai figli se da grandi vogliono fare come papà. E invece no, che violiamo la privacy. A me sembra che si cerchi sempre di nascondere la trave con la pagliuzza. Poi se parli al telefono nel paese di intercettopoli sei pure due volte pirla. Però adesso i nuovi spot della RAI assumono finalmente un significato.
29 agosto 2007
L'insulto più bello
Oggi il king of dataminig ha ritrovato un pezzo di archeologia personale: m'è arrivato sul desktop il carteggio avuto col superboss dell'epoca del nostro nazional Grande Fratello Auricolare. Che spettacolo! Ritrovare tutta la lettera che c'aveva mandato e riapprezzare l'ironia e la diplomazia; m'ha veramente emozionato... sì perché se oggi uno sparuto gruppo di studentelli sbarbati mandasse una lettera di presa per il culo ad un qualsiasi amministratore delegato di una megacorporation a caso, vorrei vedere quanti avrebbero la faccia di mettersi in gioco e rispondere (e per le rime!) facendoti capire, in fondo in fondo, che è vero che t'hanno fregato ma - che ci vuoi fare? - nella vita funziona così. Comunque l'insulto più bello che ho mai ricevuto lo pubblico qui sotto:
Vi faccio i miei più sinceri auguri per gli studi e........la vita lavorativa, che penso sarà brillante. In effetti, posso dire che nella vita si impara di tutto, ma CREATIVITA' e LEADERSHIP sono difficilmente "costruibili": o si hanno o non si hanno. Voi avete la creatività: complimenti!
17 luglio 2007
Qui una volta
Un luglio strano fatto di crepe e repliche: cadono amicizie e amori intorno a me, Tarantino continua a parlare male del cinema italiano e però verrà a Venezia (la colpa comunque è e rimane dei giornalisti: evidentemente non l'hanno mai osservato più di 7 minuti e mezzo), la Bindi si candida contro Uolter, e oggi su Repubblica tal Mila Spicola risponde da lettrice all'articolo del Financial Times: due lauree, due master e un PhD, però il suo culo sembra sempre essere più interessante. Insomma malesseri classici ma reiterati e strascicati. Bene. Vuol dire che un nuovo inizio è vicino.
Mi vorrei concentrare soprattutto sulla storia del culo. E non perché non ritenga che in effetti ci sia qualcosa che non va, ma perché mi è sembrata in modo liminale individuare un punto importante: il mercato. Tette e culi tirano (se mi passate) e la regola delle tre P è un must televisivo (pianti, pupi e poppe). Gli altri media si sono adeguati. Attenzione però: internet vale un discorso a parte*. Dicevo quindi "il mercato". Ecco, mi pare di notare (ovviamente generralizzando, per macro categorie, etc.) che il livello di maialaggine maschile sia più o meno invariato nel corso dei millenni. L'inversione di trend invece è nel "troiagiume" femminile degli ultimi dieci anni. Mi pare insomma che le postfemministe siano sempre molto meno idealiste e sempre più pragmatiche. Niente di male, ma non ci facciamo filosofia sopra. Io spero un giorno di sopravvivere a questa nuova società dell'immagine per forza, di portare i miei nipoti in giro per la città e dirgli "qui una volta era tutta compagna elettorale"
(fonte)
*Internet è uno "spazio" e senza confini, senza orari e senza canali o
pagine. Virtualmente infinito. E ricordatevi che gli spazi li
conquistano sempre la parte più bassa dell'umanità, quelli considerati
più "reietti", quelli che si trovano male. Vi assicuro che
percentualmente i viaggiatori idealisti, quelli che "il posto di domani
sarà più bello di quello di oggi" sono veramente pochi. Chiusa
parentesi.