13 marzo 2011

Fantasmi

Un tempo vedevamo Godzilla rimanendo esterrefatti dalla distruzione di edifici di cartone. Un meccanismo psicologico di identificazione dello spettatore.
Poi arriva uno tzunami secchione e ci sono navi risucchiate nei gorghi, treni penzolanti e scenari alla kenshiro mentre alla radio una voce femminile, come incidendo un messaggio d'attesa di call-center, ti dice che la situazione oscilla fra il "molto grave" e la "catastrofe". <<Salve, al momento tutte le linee sono occupate. Per favore restate in attesa di meltdown per non perdere la priorità acquisita. Nel frattempo lo iodio 131 vi è offerto dal sistema di sicurezza nazionale>>. E' tutto cosí grottesco che a farci un film sopra per essere presi sul serio si è praticamente costretti a raggiungere il livello boiata di 









Altrimenti lo scambiano per documentario e non per fiction.
Un po' come Berlusconi ed il Caimano.

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